Durante il primo anno di scuola materna, Faccio-io si ritrova a fare amicizia con nuovi bambini. Inevitabilmente, dato che quelli che conosce fin dall’asilo nido erano stati sparpagliati nelle cinque sezioni della scuola.
Ad ottobre, al primo colloquio con la maestra, vengo a sapere che il piccolo Faccio-io soffre tanto l’idea di essere un piccolo. E così cerca l’amicizia dei grandi -che però lo snobbano- e trova, invece, l’amicizia di un mezzano. La maestra dice che lui e Mezzano sono in sintonia, dato che Faccio-io vuole essere grande e Mezzano non disdegna di essere coccolato come un piccolo.
Col passare dei mesi l’amicizia si consolida. Tanto che alla festa di paese di fine aprile incontriamo Mezzano con zia e nonna che, mentre i bimbi salgono insieme su una giostra, mi comunicano: “Ah, allora lui è il famoso Faccio-io! Mezzano ce ne parla tutti i giorni!”.
Ho così occasione di conoscere Mezzano (anche Faccio-io me ne parla, magari non tutti i giorni, però lo fa). Timido e con un sorriso così dolce che te lo mangeresti tutto. Un sorriso che non sfodera sempre, ma, quando lo fa, illumina se stesso e le persone circostanti. Un sorriso a cui perdoneresti tutte le marachelle. Un sorriso da conquista. Lui è Mister Sorriso! A ricordo di questo primo incontro, scatto una bellissima foto ai bambini su quella giostra: sono saliti sulla stessa moto, Mister Sorriso davanti e Faccio-io dietro. Entrambi euforici. Entrambi spensierati. Guardando quella fotografia mi sembra di vederli già adolescenti e mi scende una lacrimuccia…
Passa un mese. A fine maggio c’è la festa della scuola e qui conosco la mamma di Mister Sorriso. Va a finire che è un’amica-amica-amica della tata di Faccio-io e così siamo subito amiche anche noi!
A luglio ci incontriamo nuovamente per la pizza della classe e per il compleanno di Faccio-io e a settembre per quello di Mister Sorriso.
In quest’ultima occasione, verso la fine della festa, Faccio-io e Mister Sorriso sono seduti a tavola a giocare con un trattore giocattolo. Il trattore ha un accessorio. Faccio-io dice subito: “Guarda che bello il trattore con il carretto!” e Mister Sorriso: “Non è un carretto! Non vedi che è un’imballatrice?”.
Ecco.
Cinque anni di bambino ti insegnano che non hai mai imparato abbastanza nella vita.
Fino a questo momento, non mi ero mai posta il problema che quell’attrezzo che fa le balle di fieno avesse un nome. E pensare che ogni estate ho i trattori che usano l’imballatrice proprio dietro casa! Prendo mentalmente nota facendo finta di niente, mentre cerco di cancellare l’espressione totalmente inebetita che si è disegnata all’istante sulla mia faccia…
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