Un anno di sport

E’ stato un anno positivo, di grande entusiasmo e scoperta.  Un anno in cui ho visto Faccio-io crescere e non solo in altezza.  Nonostante finirà l’ultimo allenamento che avrà ancora cinque anni, durante questi mesi l’ho visto migliorare tantissimo in coordinazione e livello di attenzione.

Ricordo ancora quanto fosse impacciato all’open day di settembre.  Lui credeva che tutto iniziasse e finisse col lanciare la palla nel cesto, che bastasse quello, invece ha imparato che la strada per arrivare al canestro è lunga e difficoltosa.

Entusiasmo e timore hanno accompagnato la serata di presentazione: esaltazione per la divisa e il suo numero 5 (come gli anni), smarrimento per la moltitudine di bambini e ragazzi, tutti più grandi e tutti che sembrava sapessero cosa fare.

Settimana dopo settimana, il giorno dell’allenamento portava con sé una gioia incontenibile, da urlare a squarciagola per condividerla con tutti quelli che si trovavano a transitare per i corridoi dell’asilo.  Scoprire i nuovi giochi proposti, contare i canestri fatti e poi giocare a ‘bandierina’.  Per lui l’idea di non poter partecipare è stata sempre percepita come una punizione.  Poi ci sono stati anche gli imprevisti.  O, meglio, i prevedibili imprevisti.  Come quella volta che ha preso la pallonata in testa, oppure quando gli è sanguinato il naso, o ancora quando, in seguito ad uno scontro con un compagno, ha perso e inghiottito un dente da latte che stava già traballando da un pò.  Niente lo ha fatto desistere.

C’è stata la festa di Natale con le prime partitelle in cui non sapeva cosa dovesse fare in campo.  Spesso si distraeva, guardando gli altri che correvano avanti e indietro tra i canestri.  E lui lì fermo.  Non aveva mai visto una partita vera, così l’abbiamo portato un paio di volte al palazzetto.  Una volta giocavano i ragazzi della prima divisione e l’altra le ragazze della promozione.  Il primo venerdì è stato indimenticabile.  Era già nel letto quando gli ho scoccato la proposta, fulminea, a bruciapelo: «Andiamo a vedere una partita di basket?» «Quando?» «Adesso!» «Sìììììììì!!!» e si è precipitato fuori dalle coperte rivestendosi in un attimo.  Vedere le sue ‘maestre’ giocare gli è piaciuto tantissimo, ne è rimasto affascinato, rapito, catturato, ma ancora non aveva capito che quella è la pallacanestro e che in campo ci si deve muovere così.

Il nuovo anno ha portato con sé due grandi novità.  L’arrivo in squadra dell’amico Buongiorno Signora con cui ha condiviso due anni di nido nella stessa sezione e i tre di materna nella stessa scuola.  Sapere che, tra tutti, proprio lui sarebbe venuto a giocare a basket è stato un altro motivo di gioia pura.

E poi ci sono stati i “Play-day”, pomeriggi dedicati a mini incontri a dimensione di pulcini.  Il giorno della sua prima partita è salito sull’automobile tanto tranquillo quanto inconsapevole.  Ma nel momento in cui ha cominciato a confrontarsi e a collaborare con i bambini delle altre squadre, qualcosa è cambiato.  Guardando gli altri, i suoi coetanei, finalmente ha capito cosa doveva e non doveva fare.  Il lunedì successivo si è svegliato arrabbiato, così tanto come non l’ho mai visto: era arrabbiato perché non gli passavano la palla, perché non era riuscito a far canestro, perché “quelli con la maglia nera” facevano un sacco di falli.  Nel bene e nel male il confronto ha portato i suoi frutti e adesso, anche se la tendenza è ancora quella di avvinghiarsi al pallone come se stesse giocando a rugby, è più presente e più attivo.  O, semplicemente, è diventato consapevole.

Il mese di maggio è stato caratterizzato da una grande stanchezza che ha portato ad un momento di crisi e poca voglia di allenarsi.  Ma con un po’ di sforzo, con la curiosità di giocare con mamma e papà durante la tradizionale partita bambini vs. genitori e con la gratificazione di aver ricevuto dei regali (un braccialetto, una matita, delle gomme e un portachiavi) al termine dell’ultimo incontro dell’anno, siamo arrivati alla fine.

E ora sta fantasticando che a settembre avrà sei anni e sarà più bravo a fare i canestri…

un anno di sport
La squadra di pulcini 2018/2019 – ©attornoallago

 

 

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