Il Natale era un periodo magico. Prima di tutto finiva la scuola e quelle due settimane di festa sembravano un’eternità, non finivano più. Santa Lucia era passata da poco, aveva portato i suoi doni colorati e tanto desiderati. Il Natale, invece, mi portava vicino alle persone care. Finalmente potevo passare tempo sereno con i nonni, gli zii e ovviamente i genitori. Tempo sereno: sembravano tutti più rilassati. Erano tutti più rilassati!
L’emozione più grande era andare a scoprire l’albero di Natale e il presepio che entrambe le mie nonne preparavano con cura. E io, con cura, ogni anno ne studiavo i minimi particolari. Passavo ore a guardare le statuine e a immaginare storie. Passavo ore a guardare le decorazioni rosse sull’albero della nonna Virginia. Il suo albero non si poteva toccare, guai a trovare una pallina in giro!
La nonna Teresa, invece, non aveva di queste gelosie. Teneva le decorazioni in un cartone del Tide (come avevo scoperto quando avevo circa 10 anni), erano tutte diverse tra loro, molto colorate, probabilmente derivanti da più acquisti. Da lei potevo sbizzarrirmi. Ogni volta che entravo nella sua casa non rimaneva una pallina nello stesso posto di prima! E poi non c’erano solo palline, ma anche pupazzetti, fiocchetti, piccole scatoline regalo, la neve finta, ghirlande.
Quell’albero enorme era una fonte inesauribile di avventure. Lei, probabilmente, lo allestiva con cura ogni anno nella speranza di tenermi occupata il più possibile!