29 agosto 2023
Pomeriggio di giochi, questo. Sono venuti a casa un’amica (Principessa Maya) di Faccio-io e suo fratello, di tre anni più giovane. C’è grande affiatamento fra i tre che si frequentano spesso fuori dalla scuola, complice anche l’amicizia tra noi genitori.
A un certo punto del pomeriggio, era tutto un “facciamo che”. Facciamo che, diceva Principessa Maya. E poi facciamo che, incalzava suo fratello. Ho un’ idea! Facciamo che, aggiungeva Faccio-io.
Di facciamo che in facciamo che gli animi cominciavano a scaldarsi finché si è giunti a facciamo che io sono il capo e voi dovete fare quello che dico io, proclamato a gran voce dal nostro Faccio-io.
E noi quando facciamo i capi?, chiede il fratellino che viene subito zittito bruscamente dal capo in carica con un perentorio Mai!
Al che mi tocca intervenire per riportare coi piedi per terra il neo-dittatore prima che scoppi una rivoluzione, vado in sala dove i bambini stanno giocando ed esordisco con:
Facciamo che il capo lo fate a turno tutti e tre!

Just like I remember from my childhood!🙃😹
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It’s nice to discover that through space and time children always remain the same! Let’s do that… 😊
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Yes indeed!😊😻
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Mi sa che ti dà parecchio da fare! 😂 Comunque, belli i tempi del “facciamo che io ero”, bello vivere nel mondo ipotetico creato dalla fantasia. 😍
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Vero! Ed è anche bello vedere i bambini giocare con la fantasia e trasformare quello che hanno a disposizione in ciò che serve al gioco. Una qualità che molti bambini oggigiorno perdono già attorno alla terza elementare (quando playstation e cellulare irrompono nelle loro vite) 😞
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