Fermento

13 marzo 2022

Gli avevo anticipato la cosa domenica scorsa dicendogli che, se avesse voluto, sarebbe potuto tornare a casa dalla Messa a piedi, da solo. O meglio, io lo avrei aspettato in fondo alla discesa, per evitare di fargli attraversare la strada. Per il momento mi sembra sufficiente così, anche perché in questo tratto di strada non abbiamo strisce pedonali e nemmeno punti sicuri in cui attraversare.

Lui mi ha risposto con un incredulo “Ma davvero me lo permetti?” che denota che si sentiva pronto e sicuro di sé. Gli ho fatto presente che dal prossimo settembre potrà uscire da scuola da solo, quindi è meglio che cominci a impratichirsi e a responsabilizzarsi.

La settimana è trascorsa in sordina, come se si fosse dimenticato di questo grande passo verso la sua indipendenza. Ieri non ne abbiamo parlato e d’altronde è stato assorbito dalla visita al MUSE. Stamattina, dopo aver decretato che la giornata di ieri è stata la più bella della sua vita, mi ha chiesto se mi ricordavo che oggi lui sarebbe tornato a casa da Messa da solo. Ovviamente sì che me lo ricordavo.

Mentre l’ho accompagnato al catechismo, gli ho fatto mille e più raccomandazioni, indicandogli anche i punti più pericolosi, dove non c’è il marciapiede e la strada è molto stretta. Lui, per una volta tanto, è stato ad ascoltare senza insofferenza. Ho insistito così tanto con le raccomandazioni che mi sono dimenticata di dirgli che comunque dalla chiesa saremmo usciti insieme, poi io mi sarei avviata in auto e lui a piedi.

Avevo ragione a temere questa incomprensione perché, finito l’ultimo canto, ha cominciato ad agitarsi precipitandosi fuori dalla chiesa per poi far subito ritorno, riuscire nuovamente e infine rientrare di nuovo. Non che gli sia venuto in mente che dovevamo uscire insieme, assolutamente no. Stava cercando un amico, un bambino (con cui divideva il banco fino a un attimo prima di precipitarsi fuori dalla chiesa) che abita qui vicino e con cui si era già messo d’accordo per fare un po’ di strada insieme.

Poco dopo li ho superati mentre chiacchieravano amabilmente e mi sono fermata in fondo alla discesa, nel luogo pattuito. Quanto avrei dovuto aspettare? Speravo non troppo, ma già immaginavo che tra una chiacchiera e l’altra sarebbe passato un po’ di tempo. Invece dopo pochissimi minuti è arrivato trotterellando felice, ma con l’unico rammarico di non essere riuscito a parlare di più con il suo nuovo amico.

Nonostante il piccolo inconveniente, sono convinta che questa domenica sia diventata la giornata più bella della sua vita. Almeno per oggi!

4 pensieri su “Fermento

    1. Anche io le ho avute presto. E mi stupivo che gli altri non le avessero. Ma molti avevano ancora le mamme casalinghe, mentre io in quinta elementare tornavo a casa prima dei miei e avevo il compito di mettere sul fuoco l’acqua per la pastasciutta. Quindi forse avere la responsabilità delle chiavi di casa era il meno…😅

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