La data

04/01/2021
IV-I-MMXXI

Leggo sul quaderno di tempo (storia) di Faccio-io:

LA DATA
Ogni giorno che trascorre corrisponde ad una data ben precisa che si può scrivere in due modi:

A parte il fatto che i modi sono tre, mi piace l’idea che ci sia questo modo nostro per scrivere la data. Ai tempi in cui studiavo il latino la mia sensazione era che fosse un modo loro, degli antichi Romani, quello di utilizzare i numeri romani (appunto). Loro, perché anche se i Romani sono stati a lungo qui, dando il nome al nostro lago chiamandolo Benàcus, in fin dei conti quassù è ancora forte il ricordo della successiva permanenza dei Longobardi (con i quali, senza motivi particolari, mi sento di simpatizzare di più) che hanno ribattezzato il nostro con il nome di Warda. Nome che tutt’oggi resiste (sebbene con una piccola differenza) nell’uso comune.

Quello che conta, credo, è che alla fine, dopo svariate dominazioni, è confortante pensare di avere un modo nostro per scrivere la data che resiste a secoli di storia (e alla globalizzazione). Cosa siamo se non la somma di svariate genti? Mi piace allora pensare di avere questa radice comune, un comune denominatore che è alla base della nostra identità culturale.

Mi rimane comunque il dubbio che la maestra con modo nostro intendesse quello che usano correntemente nella scuola di Faccio-io. Molto più probabile ma molto meno romantico.

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