06.06.2017
Un altro temporale all’ora del vespro.
I tuoni, portati da minacciose nubi, si avvicinano velocemente. Negli intervalli tra un brontolio e l’altro c’è silenzio assoluto.
Le prime gocce cominciano a bagnare la terra.
E improvvisamente si alza un canto. Una tromba che intona “Arrivederci Roma”. Un canto dolcissimo che riempie la campagna.
Si alza il vento, le gocce aumentano, i brontolii si fanno più forti.
La voce della tromba scandisce le note con lentezza, quasi per ammansire la furia crescente degli elementi. Per un pò di tempo, le note tengono testa al temporale. Con un botta e risposta, ora è la tromba a superare il rumore della pioggia, ora il boato dei tuoni mette a tacere qualsiasi armonia.
All’acme della battaglia musica e rumore si inseguono, si superano, si nascondono, si trovano, si affrontano.
Poi silenzio! E nell’aria rimane il sapore di un viaggio -fatto tempo fa in una città lontana- mentre la pioggia lava via l’eco delle ultime note.