La prima volta che vide la neve rimase un pò sconcertata. Cos’era tutta quella roba bianca che le ostruiva il passaggio?
Inoltre faceva fatica a riconoscere il paesaggio. Era tutto bianco. Gli oggetti conosciuti scomparsi.
Quella massa bianca era molto alta, quasi quanto lei. Voleva proprio uscire di casa, ma era un pò titubante.
Si fece coraggio e allungò una zampina.
La ritrasse subito.
Era fredda! Quella cosa bianca era molto fredda!!
I mille luccichii del sole splendevano ovunque e invitavano all’avventura.
Riprovò.
Un passo, due passi, tre passi. Alla sensazione di freddo, spiacevole ma ormai nota, se ne aggiunse un’altra ben peggiore. Era bagnata!!
Fece la terribile scoperta quando ormai si era addentrata nel mare bianco. Optò per una saggia ritirata allo scopo di riflettere sull’accaduto in un luogo non contaminato. Ogni volta che per procedere al passo successivo alzava da terra una zampina, la scrollava esibendosi in un buffissimo balletto.
Alza, scrolla, appoggia.
Alza, scrolla, appoggia.
Alza, scrolla, appoggia.
Alza, scrolla, appoggia.
Per ogni zampa, per ogni passo, per tutto il tragitto.
Arrivata sotto il portichetto si fermò, si girò verso il sentierino di piccole tracce e cercò la concentrazione leccandosi il fianco destro.
Che fare?
Dopo aver ponderato per bene ogni possibilità, decise che la cosa migliore da farsi fosse rientrare in casa a meditare sull’accaduto…ovviamente davanti alla stufa!