Che poi il Ferragosto è anche bello.
Certo, se hai la possibilità di trascorrerlo nella tranquillità di casa, seduta sotto la tettoia a sorseggiare un bicchiere di buon vino rosso e a guardare il cielo azzurrissimo e le nuvole bianche di zucchero filato col fondo grigio di una meringa un po’ bruciacchiata. Appoggiarsi allo schienale della sdraio e guardare l’infinito, ascoltando le voci di festa in lontananza e pensando a niente.
Finché qualcuno non ti chiama: “Mamma! Mammaaaa! Vieni a cantare canzincine?”
“Proprio devo?” pensi. E poi vai, perché ad una richiesta così non si può dir di no.
Intanto riaffiora il pensiero della vacanza lontana…due giorni! E anche l’idea di ripartire (soprattutto dopo il secondo “vaffa” urlato al cielo dai vicini di casa).
L’estate. Ah, l’estate! Godere degli spazi aperti in maniche corte e pantaloncini, senza dover correre per riscaldarsi. La lentezza dell’estate matura che si riflette nel bicchiere di vino rosso. Forse fa caldo, altrove. Forse c’è ressa, ansia, coda, fretta, sconforto, disagio, rassegnazione, come in tutti i giorni di festa. Più di tutti i giorni di festa, perché è la vera, unica, universale Festa estiva.
Forse c’è tutto questo, altrove. Qui si sta divinamente!