22/10/2022
Oggi è stato il gran giorno, quello della prima lezione di trombone. Faccio-io, entusiasta al massimo, avrebbe saltato volentieri tutta la giornata di scuola per arrivare direttamente a sera, al momento tanto desiderato. Dire che non stava più nella pelle è dire poco. Uscito da scuola a corse (più del solito) mi ha letteralmente sommerso di richieste di sbrigarmi e di andare più veloce e di accelerare e di fare in fretta a portarlo alla scuola di musica. A nulla sono valsi i miei sforzi per fargli capire che eravamo più che in tempo e che avrebbe pure potuto fare merenda mentre aspettava.
Il maestro mi ha fatto un’ottima impressione, nel senso che mi è sembrato affabile, posato, molto paziente e gentile. Esattamente il contrario della maestra che, a scuola, insegna musica alla classe di Faccio-io. Direi che è un buon inizio.
La lezione dura 45 minuti, minuti che passano molto in fretta, soprattutto se ci si devono incastrare due o tre commissioni. Comunque, all’ora stabilita ero di fronte alla porta. Faccio-io è uscito con un sorrisone e con la valigetta contenente lo strumento in mano. Dietro di lui c’era il maestro che ha voluto dirmi che la lezione era andata molto bene e che secondo lui Faccio-io è portato. Io gli ho risposto che era molto entusiasta dell’idea di imparare a suonare il trombone, ma lui mi ha zittito subito con un “non è questione di entusiasmo, ma di predisposizione delle labbra e della bocca”.
Ah, ok. Ovviamente non lo sapevo.
Di entusiasmo però ce n’era davvero tanto, infatti, appena tornato a casa ha montato lo strumento e ci ha fatto sentire quello che aveva appena imparato. Dopo che si è esibito, sia io che il papà abbiamo voluto provare a suonare. Non aspettavamo altro!
E… Niente. Nada. Il nulla assoluto. Se avessimo soffiato in una cannuccia avremmo attenuto lo stesso risultato. Poi Faccio-io ci ha spiegato come fare ad ottenere il suono, partendo da un importantissimo colpo di lingua e facendo poi vibrare le labbra, ma anche così i nostri risultati sono stati alquanto scarsi. Lui invece sembrava produrre il suono in maniera del tutto naturale, come se non ci fosse niente di più facile.
Così ho capito quello che voleva dire il maestro (che è maestro per qualcosa…) con predisposizione. Ecco, se mai avessi avuto dei dubbi, il trombone non è proprio il mio strumento.

“he seemed to produce the sound in a completely natural way, as if there were nothing easier.” That sentence gave me such joy! I am so glad to hear that it is going well. I wish him the best of luck in this new adventure!
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Thank you so much, Jeff!❤️
Now, almost a month has passed, he is having some difficulties, but the teacher says it is normal, he just has to persevere and not be discouraged. More than anything else he struggles to support the instrument and this also affects the quality of the sound he produces. However he likes it a lot!
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Imparare a suonare uno strumento è una gran fortuna.
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Sì, concordo. Poi è ancora meglio se la cosa non viene imposta, ma nasce da un desiderio personale.
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