L’incontro

Dopo qualche giorno dall’arrivo delle tartarughe, lasciato loro il tempo di ambientarsi, ho creato l’occasione per l’incontro con la gatta di casa. Sì, insomma, ho portato la pigrona in giardino e l’ho posizionata a un paio di metri da Pace, altrimenti se fosse stato per lei le avrebbe scoperte questo inverno, andando a scavare in giardino per fare i suoi bisogni…

La tartaruga, dall’alto della sua saggezza, ha pensato bene di volgere il carapace da un’altra parte. La gatta, da vera nobildonna, dopo essere stata punta per un brevissimo istante da curiosità felina, ha ignorato altrettanto felinamente le nuove arrivate.

Ora, passate un paio di settimane dalla scoperta delle coinquiline, si limita a controllarle da una certa distanza, che non è né vicino né lontano. È la distanza giusta che le permette di capire se loro fanno qualcosa di interessante oppure se io offro qualche attenzione di troppo alle suddette. Nel qual caso si sente autorizzata ad avvicinarsi con il tipico andamento regale e con la dovuta lentezza per non mostrare mai quel pizzico di urgenza ansiosa che la sospinge a venire a reclamare la sua parte di attenzioni.

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