Dopo diversi mesi di false partenze, è arrivato il tanto temuto verdetto che mette fine alla stagione di pallacanestro. La decisione della società, sulla base degli ultimi provvedimenti, recita laconicamente: “I protocolli non consentono purtroppo di ripartire col Mini Basket”. Così, termina la stagione senza – quasi – che sia nemmeno iniziata e nonostante l’allenatrice faccia di tutto per non perdere le speranze, cercando di focalizzare le nostre sugli ultimi due mesi utili. Il problema del basket, però, è che è un gioco di contatto che si svolge al chiuso e dunque non vedo proprio cosa ci sia ancora da sperare.
Faccio-io aveva iniziato a settembre con più entusiasmo del solito, dopo i vari mesi di isolamento forzato dovuto alla pandemia. Mesi in cui aveva convogliato buona parte delle sue energie nel cercare di schiacciare la palla a canestro come i miti dell’NBA.
E quando finalmente la vita sembrava ritornare alla normalità, eccolo in prima fila con la divisa dei Lakers.

Quando si è bambini è così facile far avverare i sogni.
Durante quei giorni, che erano pure i primi di scuola in presenza, una delle maestre ha chiesto ai bambini di fare un disegno. Un disegno che rappresentasse la cosa più bella che hanno fatto durante i mesi di chiusura forzata della scuola.

L’errore, che la maestra non gli ha corretto (!), è esso stesso manifesto di quei mesi passati con in mano la palla invece della matita.
Ma se la scuola ha cercato di far recuperare il tempo perduto a questi bambini, lo stesso non si può dire per le attività sportive che sono diventate improvvisamente superflue. Temo, purtroppo, che il prossimo settembre non veda cambiamenti da questo punto di vista. E forse il cambiamento dovrà farlo Faccio-io ripiegando sull’unico sport che, a quanto mi risulta, non si è mai fermato. Quindi, che si dia all’ippica!