Amiche, libri e jazz

Da queste parti, febbraio è mese di festival del libro giallo e la nostra rete di biblioteche ospita autori di thriller, noir o, per l’appunto, gialli per promuovere le loro nuove pubblicazioni.

Lo scorso anno ho partecipato a tutti gli incontri previsti nel nostro paese insieme a due mie amiche. Loro al tempo non si conoscevano, poi, come afferma il famoso detto sugli amici degli amici che si trovano ad essere a loro volta amici, sono diventate amiche.

Quest’anno una di loro ci ha allertato con un mese di anticipo avvisandoci dell’imminente inizio del festival e che nella prima serata sarebbe intervenuta un’autrice che piace molto a tutte e tre.

Abbiamo inaugurato questa nuova stagione di incontri con autori del mistero in una serata fantastica, tanto che quando mi è venuto in mente di guardare l’ora ho scoperto con sconcerto che era l’una passata! Inutile dire che la presentazione era finita alle 22.

Dopo quella prima uscita ne sono seguite altre, perché mi piace l’idea di poter conoscere il maggior numero di scrittori: ognuno è un universo a sé, chi si diletta ad approfondire il tema medico, chi quello legale, chi è più ironico, chi ama descrivere minuziosamente crimini efferati, chi utilizza questo genere letterario per descrivere particolari momenti storici, e così via. Quello che traspare da ogni intervento è la commistione tra la personalità dell’autore e mole di lavoro e di studio che si cela dietro a ognuna di queste pubblicazioni. Una mole di lavoro che spesso fa solo da sfondo agli eventi descritti tanto che, nella foga della lettura, non si percepisce nemmeno.

Sono molto affezionata a queste serate: le mie amiche, i libri, autori sempre interessanti, a volte una tappa in birreria e, per raggiungere la perfezione, John Coltrane in sottofondo mentre, scivolando nella notte, porto in macchina le mie due compagne.

Febbraio dietro casa

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