20 dicembre 2023

Diversamente dallo scorso anno, non si parla di aumenti del mercato energetico. Non a sufficienza perché queste voci arrivino alle mie orecchie, quindi niente allarmismi. La guerra vicina non fa più notizia, volutamente direi, e infatti l’attenzione è stata spostata più lontano, là dove nel nostro immaginario comune la guerra c’è sempre stata.

Tutto questo per dire che c’è più rilassatezza in giro, meno preoccupazione e quindi più luci natalizie. L’anno scorso il nostro sindaco aveva giustificato la quasi assenza di addobbi con l’aumento esagerato del costo dell’energia elettrica nonché delle casse vuote del comune. Ora, non credo che quest’anno la situazione comunale sia cambiata, ma per le vie del centro potrebbero tranquillamente spegnere i lampioni e ci si vedrebbe ancora come se fosse giorno.

Anche i privati stanno dando il loro contributo e guidando di sera mi sembra di ritornare bambina, quando capitava di viaggiare col buio e io mi perdevo a contemplare gli addobbi più luminosi o quelli che avevano le forme di stella cometa. Ne ricordo una enorme che doveva essere veramente ragguardevole considerando che era posizionata sul fianco di una montagna e si vedeva chiaramente a valle. Quell’anno, ogni volta che uscivamo in macchina di sera, scrutavo l’orizzonte alla sua ricerca e tenevo gli occhi su di lei finché mi era possibile, cercando di immaginare come doveva essere vedere una vera cometa nel cielo. Gli anni successivi non ho mai mancato di scandagliare il buio alla ricerca di quell’addobbo, ma senza successo. Non l’ho più rivista.

Il risultato di tutto questo spirito natalizio è stato un mio acquisto, dell’ultimo minuto, di una stella cometa a led da aggiungere alle solite luminarie. Non so perché non ci abbia mai pensato prima.

Ora che l’ho posizionata, ammiro la mia stella ogni volta che posso, così come facevo da bambina con quella sul fianco della montagna, provando un’intima soddisfazione per il risultato.