10 agosto 2023

Partiamo con calma in questa mattina soleggiata.

Presto imbocchiamo una tangenziale – deserta – che ci porta piano piano attraverso gli Appennini. Prima montagne alte, più alte delle nostre Prealpi, rigogliose, impervie. A causa delle alluvioni alcune strade sono chiuse e veniamo dirottati sulla antica via Flaminia. Questo tratto, con alcuni tornanti, è godibilissimo: il paesaggio spettacolare, la strada ben tenuta e con curve che sarebbero perfette per la moto.

Poi colline dolci un po’ con boschi un po’ a fieno. Pochissime sono le case, ancora di meno i paesi. Si scende. A poco a poco aumentano gli insediamenti. Stiamo percorrendo di nuovo una tangenziale (quando e dove l’abbiamo imboccata?) quando dobbiamo fermarci per rifornire l’auto e noi stessi. Entriamo in un Autogrill semi dismesso che mi fa venire in mente le stazioni di servizio in mezzo al nulla, lungo la Route 66 dei film.

Passiamo un tratto di strada meno bello, per i miei gusti, fino a Todi, dove deviamo per andare a vedere il lago di Bolsena. La valle del Tevere è meravigliosa e sbuca improvvisamente sul lago di Corbara (che in realtà è tale perché hanno costruito una diga).

Tra i vari saliscendi ci troviamo a percorrere anche la via Cassia. Poi, finalmente, percepisco che dietro alla linea degli alberi c’è una depressione in cui si potrebbe adagiare un lago. E infatti, in un raro punto panoramico, il lago si apre in tutto il suo splendore.

Mi rimane impresso, più che il lago, la via alberata che porta ad esso, ombreggiata da enormi sicomori su cui appoggio la mano per percepire meglio la loro maestosità. Ci fermiamo un paio d’ore, poche per una vera visita, molte considerando che la nostra meta è ancora lontana.

In realtà manca un’oretta e mezza, ma la stanchezza e la strada a curve non mi fanno godere a pieno del paesaggio di colline dolci, vallette rigogliose, ruderi che spuntano quando meno te lo aspetti.

Arriviamo a destinazione a fine pomeriggio e ritroviamo gli stessi panorami che abbiamo lasciato 12 anni fa.