10/5/2022

Sembra strano a dirsi, ma a volte capitano anche queste cose. E quando uno nasce gatto, la cui misura dell’orgoglio è pari alla quantità di pelo che si porta addosso, la cosa si fa ancora più strana.

Capita però che il gatto in questione stia passeggiando in giardino. Il giardino è abbastanza grande per tutti, ma se la tartaruga all’improvviso decidesse di fare lo stesso percorso del gatto?

Il gatto, o meglio, la gatta, in questo caso, cercherebbe di continuare per la sua strada con nonchalance, sperando che il carapace-munito si renda conto di mancarle totalmente di rispetto e cambi strada. Anzi, sua altezza pelosa quasi ci fa proprio conto. Non è possibile che esista qualcuno così spregiudicato da prenderla in giro.

Ma la tartaruga vive in un mondo che non è fatto di gerarchie sociali, vive in armonia con l’universo meditando per tre quarti della giornata. Il resto del tempo lo occupa badando alle cose terrene, tanto triviali quanto necessarie. Tipo mangiare. Di certo non cambia strada se ha visto un’erbetta interessante.

Con il terrore nello sguardo, il felino fa un balzo di lato, manco sopraggiungesse un autoarticolato a tutta velocità. E con la velocità di tale TIR si ricompone, dandosi una leccatina alla pelliccia. Evita il mio sguardo e anzi si allontana.

Si starà chiedendo se manterrò il segreto?