La zona gialla e il non Carnevale

25/02/2020
Siamo in zona gialla da domenica scorsa quando, mezz’ora prima dei festeggiamenti, le autorità competenti hanno sospeso il Carnevale. Il Carnevale prima di tutto. Poi in serata sono arrivate le anticipazioni sulle altre restrizioni confermate poche ore dopo da appositi decreti, ordinanze, circolari, avvisi. Una delle cose che mi ha fatto più ridere è stata la sospensione dell’attività scolastica. Cioè, il nostro sindaco (nato, cresciuto e vivente qui) sospendeva, in un primo momento, l’attività scolastica di lunedì. E quando mai si va a scuola durante le vacanze di Carnevale? Comunque sembra che nessuno degli abituali contestatori da social abbia fatto caso a questa stranezza. Poi è arrivato il blocco fino alla prossima settimana e tutto è diventato più coerente. Quindi, dicevamo, chiuse le scuole, le attività sportive, i mercati (badate: i mercati, non i supermercati), le biblioteche, i cinema, i musei, qualsiasi tipo di manifestazione culturale o sportiva che comporti aggregazione (tutte), chiusi i pronti soccorsi. Ieri con il decreto (il decretino, perché è proprio piccolo piccolo) si specificava anche la chiusura dei bar dopo le 18 (niente aperitivi ma sì ai tornei di briscola tra anziani durante tutto l’arco della giornata!), dei supermercati durante il fine settimana (ovvero chiusura prevista per il prossimo fine settimana, perché il decretino è uscito troppo tardi per arginare la fiumana di gente che l’altro ieri si è precipitata a svuotare gli scaffali) e altre cosette che adesso non mi dilungherò a specificare ma che sono sul tono di quanto ho già scritto.
Oggi è martedì grasso, l’ultimo giorno di Carnevale. Siamo d’accordo, niente feste all’oratorio, niente sfilate lungo le vie del paese, ma nessuno ha vietato di travestirsi. Quindi, dopo una giornata piuttosto impegnativa per gestire ufficio, Faccio-io in ufficio, telefonate del tipo “Ah, ma siete aperti?” -e chi mai ci chiude a noi!-, Faccio-io in ufficio, notizie involontariamente lette mentre si cerca di aprire la posta elettronica, Faccio-io in ufficio, clienti che si palesano all’ingresso ma ti guardano con sospetto (cercando invano di far la figura di quelli che se ne fregano degli allarmismi), ansia perché se Faccio-io mi rimane a casa da scuola per più di una settimana mollo tutto e vado a chiedere il reddito di cittadinanza; dopo questa giornatina indosso un sorriso furbetto e comunico a Faccio-io che può mettersi il costume di Carnevale che andiamo al supermercato. Già, perché la spesa io di solito la faccio il lunedì, ma ieri sera il posto dove vado abitualmente era stato letteralmente saccheggiato. Scaffali vuoti, alcuni prodotti caduti e abbandonati per terra, sguardi sfuggenti, commessi basiti, gente che si faceva il selfie col frigorifero vuoto. No, ragazzi, non ci siamo proprio.
Oggi il supermercato è di nuovo a regime, ogni cosa c’è ed è al suo posto. Le persone invece sono come quelle di ieri, tranne per il fatto che non si fanno i selfie coi frigoriferi. Faccio-io, scusate volevo dire Batman, trotterella beato tra una corsia e l’altra, cercando di attirare l’attenzione di chi incontra. Invano. Sembra non farci caso e me ne compiaccio. Meglio per lui. Ma quando guadagnamo l’uscita varcando la porta scorrevole mi investe con un fiume di domande: “Perché gli adulti erano così strani? Perché nessuno rideva della mia maschera? Perché non mi guardavano? Perché gli altri bambini erano tristi e non indossavano il vestito di Carnevale?”.
Già, perché gli altri bambini non indossavano il vestito di Carnevale? Non era mica vietato! A proposito di divieti, domani sera voglio portare Faccio-io al campetto di basket dell’oratorio della nostra frazioncina. Di solito è inutilizzato e dubito che in questa situazione sia diverso. Ma chissà se io e lui possiamo essere considerati “assembramento di persone”?

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9 pensieri su “La zona gialla e il non Carnevale

    1. Mmmm…no, ti assicuro che non è così fantastico 🤔🙈😅😂
      I divieti sembrano buttati un po’ lì, come se avessero dovuto decidere in fretta e furia chi bloccare senza però infastidire certe categorie… Ci sono attività che vivono sul filo del rasoio per le quali uno scherzetto del genere può costare caro. E ovviamente non sono tra quelle tutelate. 🙄

      Piace a 1 persona

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