Dove si nasconde il sole

02/01/2022

Esco alle diciassette e un quarto, non appena è terminato il film che stavamo guardando tutti e tre insieme. La mia urgenza è di trovarmi nei campi prospicienti il bosco a guardare il cielo invernale che viene inghiottito dalla notte. Ma sembra già troppo tardi. Il sole è tramontato e ci sono parecchie nuvole che non promettono una buona visuale. Mi sono accorta che quest’anno non sono ancora andata a vedere il cielo invernale e da qui nasce oggi la mia urgenza.

Quando abbandono l’asfalto e il mondo degli uomini è già piuttosto buio, ma all’orizzonte è rimasto un po’ di quel rossore che rivela dove si è andato a nascondere il sole. Essere qui, adesso, mi dona un senso di pace e serenità e la sensazione di essere tornata finalmente a casa dopo un anno di assenza. Riesco a focalizzarmi sulla fortuna che ho a poter venire qui a respirare quest’aria fresca (che in effetti dovrebbe essere molto più fresca) e a godere di questo panorama. E, anche se la felicità dovrebbe essere condivisa, in realtà questo è per me un momento così intimo che non mi importa di essere qui da sola. Non ho paura, anche se ormai è diventato così buio che fatico a vedere dove sono i miei piedi. Mi spingo al limitare del bosco per scattare qualche fotografia e sento quel leggero brivido che mi dà l’idea di essere così vicina al mondo selvatico. Ma non ho paura. Mi sento come inghiottita e protetta dalla notte. Il silenzio qui è quasi assoluto. Solo il vento, che fa frusciare in modo insolito alcuni arbusti, tiene alimentato quel leggero brivido e mi genera qualche interrogativo che scaccio via facilmente.

Sulla via del ritorno mi fermo ogni tanto per guardarmi attorno e per ascoltare il silenzio di questa parte oscura di mondo. All’orizzonte, invece, si vede la lunga striscia di luci che disegna il paese di notte e da cui proviene il rumore di una tipica domenica sera d’inverno.

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