Prima libera uscita del nuovo anno

07/01/2021

Approfitto del piccolo spiraglio in zona gialla e della mia nuova condizione lavorativa per andare a fare una passeggiata nel primissimo pomeriggio in un luogo a me molto caro che non vedo da tempo. Arrivo al parcheggio, che con mio sommo disappunto scopro essere diventato a pagamento, indosso gli scarponcini e parto, sola, per la ripida salita. Raggiungo in fretta la croce e da qui mi si apre il solito meraviglioso e impareggiabile paesaggio. Quanto mi è mancato! La giornata è splendida e l’aria frizzante. L’ideale per questa passeggiata. Mi fermo per un paio di foto di rito e poi proseguo.

Ora tocca ad una ripida discesa, attrezzata in diversi punti con corde. Tempo fa era un tratto percorso quasi interamente su sassi e rocce. Ora noto fango un po’ ovunque. Le rocce sono rimaste, ma i sassi e la ghiaia sono scomparsi lasciando posto alla terra ancora fradicia della pioggia e della neve delle ultime settimane. Raggiunto il Quadrivio della Piana si deve nuovamente salire. In passato utilizzavo questo percorso ad anello come ottimo allenamento per andare poi a fare cose più serie in montagna. Uscivo dal lavoro alle 18 e venivo qui a camminare, almeno tre volte a settimana. Spesso ero sola e quasi sempre dovevo utilizzare la pila frontale. Riuscivo ad essere di ritorno alla macchina in meno di un’ora, mentre adesso la supero abbondantemente. Arrivo sulla Punta Sasso dove la visuale del lago è ancora più maestosa che sulla croce. Unico neo c’è un po’ di gente (quattro persone, già troppe per me) e troppo chiacchiericcio di cose inutili. Qui dovrebbe regnare solo il silenzio.

È nuovamente il momento di scendere e seguo la cresta allontanandomi velocemente dall’inquinamento antropico. Ora finalmente sento solo il richiamo di un bel numero di gabbiani che volteggiano a un passo da me. Passo che è bene non fare in quella direzione, a meno di non voler precipitare per un centinaio di metri sugli scogli sottostanti.

Il sentiero prosegue per un bel tratto costeggiando – dall’alto – il lago in un susseguirsi di brevi saliscendi e ad ogni cambio di direzione rivela nuovi scorci, nuove prospettive. Giunge poi il momento di separarsi da quest’angolo di paradiso e con una brusca virata di 90 gradi mi dirigo nell’entroterra. La strada, dapprima, si restringe tanto da far passare una sola persona alla volta e poi si apre su un campo punteggiato di maestosi olivi. Qui il silenzio è quasi mistico, i suoni tipici dell’ambiente lacustre sono rimasti al di là di un fitto gruppetto di alberi e l’umanità è ancora lontana. I sentieri che, da qui, riportano al punto di partenza sono vari. Oggi decido di cambiare e, invece di fare il giro largo come al solito, mi dirigo nuovamente verso il Quadrivio per passare accanto allo stagno e terminare la mia passeggiata attraversando il bosco che si trova ai piedi del promontorio della croce.

12 pensieri su “Prima libera uscita del nuovo anno

    1. It is definitely a wonderful and unique place!
      In the place where I live, the only wild animals still present are wild boars, instead in the place I tell about in this post there are only… the coypu! Unfortunately, there are few bears left in Italy. And they are found where the woods are densest and human activity less intense than here…

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      1. Well, it’s actually good to have the bears away from where people are, here it’s a little dangerous at times, the bear that comes here came around while I was out taking pics and actually charged at me five times before I could get back inside!

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