16/11/2019
È arrivato il tempo. È arrivato quel tempo dell’anno che è avvolto da mistero e fede incondizionata. In meno di un mese Santa Lucia passerà di casa in casa a lasciare i suoi doni e, per permetterle di prepararli in tempo, è necessario predisporre velocemente la letterina.
Faccio-io adesso è in grado di scrivere in stampatello, così gli annuncio che questa volta tocca a lui prendere carta e pennarelli per redigere la missiva. Lui mi guarda un po’ preoccupato -non sa come fare- ma io lo rassicuro, potrà contare sul mio aiuto.
– Allora, serpente…
– No, tesoro, aspetta. Non puoi cominciare la lettera così. Di solito si scrive: ‘Cara Santa Lucia…’
– Cara Santa Lucia, serpente…
– No, aspetta. Non puoi mica buttare lì l’elenco dei giochi e basta. Bisogna presentarsi ed essere gentili, chiedere gentilmente…
– Cara Santa Lucia, sono un bambino bravo. Per favore mi puoi portare: un serpente….
– Ecco, così va molto meglio!
La stesura richiede molto tempo e pazienza. Utilizzo una lavagnetta per fargli vedere come si scrivono le parole più difficili. E lui ci mette il massimo dell’impegno, d’altronde si tratta di una questione di vitale importanza. Alla fine è soddisfatto del risultato, anche se non credeva che fosse un lavoro così faticoso.
Adesso non rimane altro che far avere la letterina alla diretta interessata.
– E come si fa?, chiede giustamente lui.
In effetti questo è un aspetto che non ha mai vissuto, quindi dobbiamo approntare una nostra consuetudine.
Dato che avevamo preparato una lanterna di San Martino, gli propongo di piegare la letterina e di posizionarla vicino alla lanterna accesa. Poi bisogna andare subito a letto, se no la Santa non può venire a ritirarla.
Il fuoco del lumino disegna ombre mutevoli sul muro e sul pavimento delle scale. Faccio-io è assorto nei suoi pensieri e apparentemente tranquillo. Poi improvvisamente si desta e dichiara urlando che deve correre a letto perché stanotte passerà Santa Lucia a ritirare la letterina.
Passa la notte. Santa Lucia arriva, prende la lettera e lascia, di fianco alla lanterna ormai spenta, un cuore di cartoncino rosso e una caramella.
Al risveglio, come spesso succede, Faccio-io non si ricorda di nulla. E noi stiamo al gioco, facendo la parte degli smemorati. Si lava, si veste e scende le scale. Mi aspetto un urlo, che però non arriva. Allora sbircio.
Ha raccolto il cuore, se l’è portato al petto e, con gli occhi chiusi e tutti i muscoli contratti come per contenere una felicità immensa, lo sento mormorare una sorta di preghiera in cui ringrazia la Santa. Mi ritraggo velocemente, lasciandolo solo a gustarsi questo momento così intimo, mentre rimango profondamente colpita dalla sua reazione. Lo stupore davanti a questo Mistero è così grande che, contrariamente al solito, rimane ammutolito e immobile. E io, plagiata dall’età adulta, mi accorgo ora, di fronte a tanta fede genuina, di aver perso la capacità di vedere e sentire le cose con la meraviglia di un bambino. E mi sento vuota, arida e disabitata.
Ma che tenero! 😍😍
Poi che giocattolo è il serpente? 😂💕
"Mi piace"Piace a 1 persona
Gli serve un serpente per fargli fare la lotta con i supereroi 😂😂😂
"Mi piace"Piace a 1 persona
Meraviglioso 🤣🤣🤣🔝💕
"Mi piace"Piace a 1 persona
😅
"Mi piace"Piace a 1 persona
That was so nice Ross! Such a fantastic time with children.😃😺⛄🎄
"Mi piace"Piace a 1 persona
Yes Steve, children are fantastic! ☺️
"Mi piace"Piace a 1 persona
Mi hai commossa. Che meraviglia.
"Mi piace""Mi piace"
Grazie, sei molto gentile! E’ un’enorme soddisfazione sapere di essere riuscita a far provare la stessa emozione che ho provato io.
"Mi piace"Piace a 1 persona